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Nel mondo c'è tanta gente che "dice" di saper fare cose straordinarie, ma sono in pochi quelli che le sanno fare realmente...

Il mistero del Kursk

Jul 282016

Il 12 agosto del 2000 il sommegibile nucleare Kursk (K-141), il fiore all'occhiello della flotta Russa, affonda misteriosamente nel mare di Barents durante un'esercitazione militare insieme al suo equipaggio di 118 anime che non vedranno mai più le loro famiglie. Il motivo di questa tragedia è ancora oggi avvolto nel mistero, anche se esiste una versione ufficiale che punta il dito sulla probabile esplosione di un siluro difettoso. In realtà nessuno sa cosa accadde esattamente durante quella esercitazione, ma una cosa è certa: nei giorni successivi a quel 12 agosto il mondo non è mai stato così vicino al rischio di in una nuova guerra mondiale. E senza alcun dubbio il sangue freddo del Presidente russo Putin fu fondamentale per evitare un nuovo conflitto fra le due superpotenze, e probabilmente anche il Presidente americano Clinton ha avuto un ruolo determinante in tal senso, anche se non poteva essere del tutto estraneo ai motivi che provocarono questa tragedia. Per capire meglio cosa accadde nella prima estate del nuovo millennio c'è un documentario che ne parla, e in maniera anche abbastanza esauriente:

Per quanto il mare fosse poco profondo nel punto dove affondò l'unità K-141, non fu assolutamente facile recuperare il relitto. Dopo più di un anno una squadra di tecnici olandesi riuscì a farlo riemergere per recuperare le salme di quasi tutti i membri dell'equipaggio. Questa operazione costò svariate decine di milioni di dollari e ci vollero più di sei mesi per mettere in piedi la struttura necessaria per riportare a casa il Kursk. Un altro documentario che descrive le fasi di questo sensazionale recupero merita la dovuta attenzione:

Pochi si ricordano di questa immane tragedia, eppure è accaduta solo sedici anni fa. In questa pagina ricordo volentieri questo terribile evento per mostrare tutta la mia personale solidarietà al Popolo Russo e soprattutto alle famiglie delle vittime che certo non meritavano questo epilogo.

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